Tratta dal numero di agosto 2009 di Mondopesca.
INTERVISTA A LUCA QUINTAVALLA
( Di Alessio Niffoi )
INTERVISTA A LUCA QUINTAVALLA
( Di Alessio Niffoi )
Per approfondire i temi del mondo del bass fishing chi meglio di uno dei più forti agonisti Italiani del momento? Questa volta per gli amici di Mondopesca abbiamo fatto quattro chiacchiere con Luca Quintavalla, nell’isola per il recente 2° bass tournament sul lago Coghinas.
Luca Quintavalla, 31 anni da Parma è “malato” di bassfishing da oltre 10 anni ci racconta un po’ della sua passione.
MP- Ciao Luca, dicci un po’… che età hai iniziato a pescare?e con quali tecniche?
L.Quintavalla- “ Ciao, beh… si può dire che pesco da sempre…ho iniziato all’età di 5-6 anni con la classica pesca col galleggiante a persici sole, carassi e pesci gatto…come più o meno abbiamo iniziato tutti.”
MP- Chi ti ha “contagiato” questa passione?
L.Quintavalla- “La pesca è una passione di famiglia, ho iniziato a pescare con mio padre, mio nonno e mio cugino che faceva anche gare di pesca al colpo…inoltre abito molto vicino al torrente della mia città quindi la pesca è diventata ben presto il mio passatempo preferito”
MP- Da quanto tempo pratichi il bass fishing e come ti sei avvicinato a tale tecnica?
L.Quintavalla- “Pratico solo il bass fishing da circa 10 anni. Mi sono avvicinato a questa pesca un po’ per caso…Come ti ho detto ho iniziato pescando col galleggiante i pesci gatto, e proprio durante una di queste pescate con mio nonno agganciai per caso un bass, da allora iniziai ad incuriosirmi e documentarmi su quel “nuovo” pesce, iniziando ad insidiarlo a spinning nei periodi migliori ( primavera e autunno ) fino all’età di 17-18 anni, poi dal ‘98-‘99 mi sono dedicato solo alla pesca del persico trota a tempo pieno. ”
MP- Pratichi altri tipi di pesca oltre quella al bass?
L.Quintavalla- “No, pratico la pesca al bass durante tutto l’arco dell’anno, occasionalmente faccio compagnia a mio padre appassionato di pesca a passata sulle rive del Po, ma il tempo è molto poco, il bassfishing a livello agonistico è molto impegnativo.
MP- Primo Bass catturato? Raccontaci del tuo Big Bass…
L.Quintavalla- “Dopo la prima cattura casuale fatta pescando col galleggiante diversi anni fa, iniziai a pescare a spinning e le catture non si fecero attendere… Il mio big è un pesce che ho catturato quest’anno durante una vacanza di pesca negli USA al lago lake fork (uno dei laghi più famosi degli USA, vi sono stati catturati diversi big di florida bass oltre le 15 lb n.d.a), 7,12 lbs, catturato con una nuova soft swimbait della reaction strike. In Italia ho catturato alcuni big oltre le 5 lbs, un 2,7 kg ai laghi di Mantova, 2,5 kg in Sicilia e diversi pesci oltre i due chili un po’ in tutta la penisola…”
MP- Come ti sei avvicinato al mondo delle competizioni?
L.Quintavalla- “Beh credo che sia normale nella pesca sportiva cercare il confronto, con gli altri e con se stessi. Alle gare ci si arriva per uno sano spirito agonistico che ci consente tra le altre cose di visitare posti nuovi e conoscere tanti appassionati che condividono la nostra passione. Credo inoltre che il mondo delle gare sia utile per divulgare i concetti di salvaguardia del pesce sui quali si basa il bassfishing. La mia prima gara l’ho fatta nel 2002 nei laghi di Mantova, ricordo che ero molto nervoso perché si trattava della mia prima gara e per di più facevo coppia con un campione del calibro di Alessandro Debbi….non dormì tutta la notte…. Fù un cappotto tremendo ma ebbi modo di imparare tanto in quell’occasione, mi ricordo vinse il mio amico Stefano Ruggi che ancora oggi ritengo uno dei migliori bassmen europei”
MP- Tecnica ed esca preferite ?
L.Quintavalla- “Credo che un buon bassman non debba fissarsi su una tecnica in particolare se vuole avere successo costantemente, il bass è un pesce particolare, a volte aggredisce qualsiasi esca ma spesso è piuttosto selettivo e apatico, solo capendo quale esca utilizzare (e dunque quale tecnica adottare ) in quel particolare momento e con particolari condizioni dell’acqua si possono realizzare buone catture anche quando sembra che il nostro amato centrarchide non sia disposto ad essere catturato… e rilasciato! Se devo scegliere una tecnica… mi piace molto pescare veloce, il cosidetto “power fishing” con spinnerbaits e crankbaits, battere molta acqua e fare tanti lanci alla ricerca di pesce attivo”.
MP- In che ambienti preferisci praticare la pesca al bass?
L.Quintavalla- “Le dighe. Senza dubbio i piccoli o grandi laghi con sbarramenti artificiali sono i miei preferiti… i cosidetti “reservoir”, li trovo gli ambienti più affascinanti dove andare ad insidiare il bass, con punte, anse, secche…diversi spot che si susseguono nello stesso ambiente…”
MP- Come pratichi il bass fishing (bass boat, belly boat, da terra)?
L.Quintavalla- “Attualmente quasi esclusivamente dalla bass boat (Tracker Pro Team 175 n.d.a), ma come tutti ho iniziato pescando da riva, ancora oggi in alcuni spot pesco da riva perché più redditizio soprattutto nel periodo invernale. Per un breve periodo ho pescato anche dal belly boat ma non avendo nelle vicinanze degli ambienti dove questo mezzo possa dare dei vantaggi ho un po’ abbandonato…”
MP- Qualche consiglio a chi si sta avvicinando a questa pesca?
L.Quintavalla- “ Eh..bella domanda…innanzitutto chi si avvicina alla pesca al bass deve sapere che si tratta di una “malattia” (sorride..). E’una pesca affascinante, il bass è un pesce imprevedibile, con le sue cacciate fragorose a galla, con i suoi momenti di apatia… alterna momenti di aggressività e prudenza ma spesso è vinto dalla sua grande curiosità…è interessante ogni volta riuscire a capire come avere la meglio su questo eclettico predatore. Inoltre anche gli ambienti in cui si va ad insidiarlo sono fra i più vari e anche questo aumenta il fascino di questa pesca. Per un neofita credo sia importante usare la propria testa che è in assoluto è la nostra esca migliore… il mondo del bassfishing è pieno di colori, esche, canne, mulinelli ecc…il mercato è immenso, ci sono tante marche, negozi e prezzi e tutto questo “movimento” può sfociare spesso in moda o meglio collezionismo dove è facile cadere soprattutto per chi è alle prime armi, cerchiamo di capire il “perché” il bass ha attaccato la nostra esca e tutto diventerà più facile, l’esca magica non esiste, siamo noi che la facciamo diventare magica credendoci e pescandoci con convinzione, certo ci sono esche che hanno movimenti più adescanti di altre ma se non si sa dove lanciarle il loro effetto svanisce. Per avere successo con il bass in modo continuo e non catturandolo solo quando è in attività , aggressivo e disposto all’attacco, è importante essere versatili, non fissarsi su un’esca o una tecnica in particolare. Inoltre, uno degli aspetti più importanti anzi fondamentali è la conoscenza degli aspetti biologici del nostro “avversario”, sapere come il bass si comporta ci consente di capire dove si trovi il pesce in un determinato periodo dell’anno o con determinate condizioni atmosferiche o dell’acqua. Questo ci da la possibilità di catturare pesci anche in posti dove non siamo mai stati. Infine, un altro fattore che può aiutare, se si ha la possibilità, è andare a pesca con un pescatore con più esperienza di noi che può darci suggerimenti e consigli utili… a tale scopo ho fondato un’associazione sportiva (“Quintabass” n.d.a) che promuove un’attività didattica di lezioni di pesca al bass sul campo, con uscite in barca dove si approfondiscono i temi della biologia della preda, delle caratteristiche degli ambienti e naturalmente si pesca perché la teoria ci aiuta molto, ma è la pratica che ci fa fare il salto di qualità! “
MP- I pescasportivi di oggi sembrano più sensibili alle tematiche ambientali, tu come ti poni sui temi di salvaguardia e gestione degli habitat naturali legati al nostro sport?
L.Quintavalla- “ Credo che spesso si esageri…non fraintendere, ti spiego, gli estremismi non portano niente di buono, anzi spesso si ottiene l’effetto opposto. Sul catch and release ad esempio si tende spesso a presentare posizioni estreme che mettono alla gogna chi trattiene un pesce magari su 50 catture…io pratico un catch e release assoluto, ma personalmente non mi sento di “condannare” una persona che trattiene un pesce ogni tanto, è invece più importante far capire che il danno ambientale lo si fa trattenendo in modo indiscriminato, trattenendo pesci di taglia media o grossi riproduttori che rappresentano il fulcro della riproduzione…Quando si porta a pesca un giovane ad esempio è spesso deleterio tentare di inculcare una dottrina di rispetto totale “a forza”… se diamo la libertà ai giovani di capire determinate cose arriveranno presto da soli a comprenderle e a metterle in atto in modo consapevole e naturale. Per quanto riguarda la salvaguardia degli ambienti sfortunatamente li abbiamo più difficoltà… purtroppo entrano in gioco forze come la politica e la nostra sola possibilità è quella di sensibilizzare le autorità affinchè vengano prese le adeguate misure di tutela e gestione di determinati ambienti.”
MP- Nella sua patria di origine negli USA il bass fishing è uno sport che muove tanti appassionati ma anche un circuito di competizioni con premi da capogiro, com’è la situazione in Italia?
L.Quintavalla- “ Beh un confronto con la situazione degli USA è davvero improponibile, sia per le caratteristiche fisiche poichè loro hanno laghi enormi con tantissimo pesce, sia per il giro economico che negli anni si è sviluppato intorno al “pesce nazionale”. Negli USA ci sono circuiti di gare che mobilitano l’interesse di tanti sponsor, rendendo possibile il fatto che molti dei più grandi campioni siano dei “pro”, professionisti, che hanno fatto del bass fishing il loro mestiere.. da noi ciò è impensabile in questo momento, non esistono professionisti in Italia.
Gli sponsor hanno una importanza fondamentale nello sviluppo del settore agonistico e della divulgazione della pesca, grazie a loro spesso si ha sostengo nelle manifestazioni agonistiche che in USA sono state il motore del bassfishing e speriamo lo siano presto anche in Italia.
Approfitto dello spunto per ringraziare gli sponsor che mi sostengono… (Tracker Marine Group, V & M baits, Cyclone Baits, Sunline, Proboats, Airrus rods, Reaction Strike, Bagley, Tru Tungsten, Mustad, Bassproshops, HMKL, Meiho, Fabbrica digitale, Humminbird n.d.a ) Piano piano però ci stiamo avvicinando alla mentalità americana di gestione e tutela per questo pesce e i suoi habitat. A tal fine credo che anche le gare siano uno strumento importante di sensibilizzazione, sono un mezzo utile per uno scambio di opinioni dirette e invito chi ha dei dubbi su come vengono trattati i pesci durante le competizioni ad assistere ad una di queste per rendersi conto di persona del livello a cui siamo arrivati… basti pensare che il regolamento delle gare ha come principi fondamentali le regole sul rispetto del pesce, aspetto sempre primario e chi non lo rispetta paga in penalità. Negli ultimi anni in Italia c’è stato un boom di competizioni e nuovi appassionati, negli ultimi tre anni in particolare sempre più giovani si stanno avvicinando al bass fishing, segno che il lavoro degli anni passati è stato svolto in modo positivo. Naturalmente bisogna stare attenti a non esagerare con le gare e non stressare troppo la popolazione di bass di un determinato spot.”
MP- Come vedi il bassfishing in Sardegna?
L.Quintavalla- “ Bene. Avete dei posti stupenti e dei pesci veramente belli, sani e combattivi… e grossi! Ho notato che piano piano l’interesse per questo pesce sta crescendo anche da voi, il compito di voi appassionati però è importante, dovete essere bravi a sensibilizzare verso il rispetto di ambienti e pesci. Ripeto, avete dei posti meravigliosi ma dovete essere bravi a gestirli in modo oculato… da noi al nord tempo fa avevamo posti ricchissimi di pesce che oggi sono degli specchi d’acqua sterili a causa del prelievo indiscriminato e della scarsa considerazione dell’ambiente naturale.”
MP- Grazie Luca, ti invito personalmente a fare qualche lancio insieme al tuo prossimo soggiorno in terra sarda…
L.Quintavalla- “ Beh grazie dell’invito spero di poter tornare prima possibile, avete veramente dei posti e dei pesci incredibili… un saluto agli amici sardi e ai lettori di mondo pesca.”