Published On: 11 Gennaio 2021Categories: Interviste

The legend, the master, decidete voi l’appellativo o il nick name da associare a uno dei più forti pescatori di bass della storia.

4 Bass Master Classic, diverse vittorie, centinaia di esche progettate, video e una cultura pescasportiva sconfinata fanno di questo pescatore il più conosciuto di sempre e colui che ha inspirato tantissimi professionisti di oggi tra cui Kevin VanDam.

La sua recente apparizione in Italia per partecipare ad una competizione di bass fishing qui in Italia mi ha permesso di fare conoscenza con questo personaggio circondato da un alone quasi mistico…mi sono trovato un po’ imbarazzato e decisamente emozionato quando ho avuto la possibilità scambiare qualche impressione con Mister Rick Clunn.

 

Sono riuscito a strappargli qualche domanda che condivido con voi in questa breve intervista.

 

Da quanto tempo peschi il bass : Ho iniziato quando avevo circa sei anni, il mio primo pesce l’ho catturato con mio padre durante un viaggio in California. Sono un professionista dal 1974 e sono tutt’ora in attività Adoro pescare e adoro passare tempo in acqua a studiare spot e atteggiamento del bass.

 

Qual è il modo più veloce e pratico per individuare le zone dove il bass staziona in un lago/fiume che non hai mai visto? Che criteri usi?
Diciamo che cerco di coprire più acqua possibile e di utilizzare esche che mi permettono di fare questo. Il crank è sicuramente una di queste, ho sempre diverse canne montate con crank settati a diverse profondità che alterno durante la giornata per intercettare il maggior numero di pesci possibili. Se non riesco ad avere successo con il crankbait passo allo spinnerbait, un’altra esca che adoro e chi mi permette di intercettare tantissimi pesci.

 

Qual è la tua esca preferita?
Senza dubbio il crankbait, ho vinto diversi tournaments con questa esca e ancora oggi è la mia preferita in qualsiasi posto in cui vado.

 

Dacci un piccolo segreto
Il più grande segreto del bassfishing è che non ci sono segreti…tutti usiamo le stesse esche, tutti abbiamo le stesse informazioni sia su internet che sulle riviste, quindi la differenza la fa conoscere molto bene il comportamento del bass in qualsiasi condizione, avere molta confidenza in tutto quello che si fa, credere sempre e comunque in quello che si sta facendo e nella esca che usiamo. Infine ma non per ultimo un duro lavoro quotidiano ogni giorno dell’anno.

Un fattore decisivo in questa pesca è il fattore mentale, spendo molto tempo nel prepararmi per i tournaments, credo molto in me stesso e in quello che faccio, studio strategie e cerco di non lasciare nulla al caso. Alla lunga bisogna trovare un compromesso tra la propria conoscenza/esperienza e le informazioni che arrivano dall’esterno, chi riesce a mixare le due cose efficacemente riesce ad essere costante.

 

Uno dei più grossi dubbi dei pescatori di bass è quello di come scegliere, esche e colori durante una giornata di pesca. Tu come ti orienti?
La luce esterna è il primo fattore che tengo in considerazione così come il colore dell’acqua e la temperatura della stessa. Più c’è luce più tendo a utilizzare esche piccole di colore naturale, meno luce c’è più utilizzo esche scure. E così per il colore dell’acqua, più è scura più utilizzo esche che staccano con il colore dell’acqua come il nero, il blu e il giallo, più l’acqua è chiaro ecco che watermelon e green pumpkin diventano i mei colori preferiti. Inoltre in acqua torbida tendo a utilizzare esche che fanno molte vibrazioni. In generale comunque in momenti di poca luminosità il colore diventa meno importante.

 

Cosa ci racconti dell’Italia? E’ la tua prima visita qui come ti sei trovato e come vedi i pescatori Italiani?
Mi sono trovato molto bene, il cibo è ottimo e il posto è molto bello. Dei pescatori italiani ho notato come hanno imparato in fretta buona parte delle tecniche dedicate al bass fishing. Questo è molto buono per il mondo del bassfishing, è molto importante far crescere il nostro movimento in tutto il mondo, questo porta più introiti per tutti e maggiore interesse per la nostra disciplina. Ritengo importante aumentare la quantità di gare singole, a discapito delle gare a coppie, la gara singola ti mette in gioco maggiormente e ti permette di imparare molto di più.

 

Cosa ti aspetti ancora dalla tua carriera?
Spero di continuare ad avere la fortuna di far coincidere il mio lavoro con la mia passione e non permettere ai soldi e al business di togliermi la mia malattia per il bass fishing e di stare all’aria aperta.

 

Hai qualche hobby oltre la pesca?
Adoro passare tempo con la mia famiglia, visitare parchi naturali e giocare a Poker Texas Hold’em.

 

Grazie Rick è stato un piacere

 

Grazie a te Luca a presto.

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